CIMOLAIS - forcella Val del Drap e cima Laste

DATI
Lunghezza: 14.0 Km - Km sforzo: 32.7 Kmsf - Salita: 1870 m - Discesa: 1870 m - Dislivello totale: 3740 m - Altitudine minima: 927 m slm - Altitudine massima: 2555 m slm

Difficoltà:
Cammino: Alta
Accessibilità
Disabili (carrozzina): Non accessibile
Bimbi (passeggino): Non accessibile
Famiglie: Sconsigliato
Anziani: Sconsigliato
Cani: Sconsigliato
Io peso
kg
e ho
Questo percorso corrisponde a...
Tempo
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ore
Calorie
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Kcal
Risparmio
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Vita in più
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CARATTERISTICHE - La cima Laste conclude l'affilata dorsale che scende dietro la cima dei Preti e propone una notevole vista sulla via dei triestini, ossia sul prcorso che lungo una lama di rasioio giunge da Nord la cima dei Preti. Lo scenario dell'intera percorrenza della valle del Drap e della discesa per valle dei Frassins è maestosamente incantevole. La salita finale alla cima non presenta particolari difficoltà, ma può risultare difficile perché talora leggermente esposto e perché tra gli sfasciumi del tratto finale può non essere immediato individuare la via. Percorso assai lungo e senza possibilità di trovare acqua nella parte alta (sopra i 1500 metri circa).
DESCRIZIONE - Partiamo da Pian Fontana (o Pian de Thaina) da quota 930mslm, seguendo il sentiero CAI 390 e valichiamo il torrente Cimoliana oltre il quale troviamo una pista forestale: dopo 1 km la pista giunge ad una ampio pianoro in cui la tempesta Vaia ha raso al suolo il bosco ed in cui transitiamo fino a quando a 1,5km dalla partenza la pista si restringe per continuare come sentiero fino ad arrivare sul greto del torrente dei Frassini (quota 1200mslm, a 2,5km dalla partenza).
Qui il sentiero CAI 390 vira a destra per attraversare il torrente (quota 1191mlsm), mentre noi lasciamo la traccia CAI proprio nella curva ad agolo prima dell'attravresamento e qui andiamo dritti a sinistra lungo un evidente taglio di mughi: poco oltre su una roccia troviamo una vecchia scritta direzionale rossa.
Procediamo risalendo a fianco di un rugo per 350 metri (23%) fino a virare a destra per attraversarlo e portarci sull'altro lato: qui continuiamo a salire al suo fianco salendo tra mughi e pietre che portano alla base della Val dei Cantoni transitando a fianco di un grande roccione isolato sotto cui vi è un piccolo antro in cui potersi ripararsi in caso di maltempo: siamo a quota 1270mslm.
Dopo circa 350 metri dall'attraversamento (26%) a quota 1380mslm incontriamo una roccia con evidenti scritte che segnalano il bivio fra la via Compol-Preti e la via Cacciatori-Drap: quella di sinistra che è quella che sale la valle dei Cantoni per portarsi a forcella Compol, mentre la via che noi dobbiamo seguire è quella di destra che sale seguendo la colata ghiaiosa verso il Cadinut del Drap: dopo 300 mesi di impegnativa (30%) risalita sulle ghiaie la traccia esce dalla colata sassosa e vira bruscamente a sinistra (1450mslm) per entrare in una comoda canalina di risalita che salendo un camino abbastanza verticale ma senza difficoltà particolari ci introduce nel tratto successivo, ossia il Cadinut del Drap che inizia con un transito obliquo di 500 metri (40%) per taglio di mughi che via via vanno diradandosi mano a mano che saliamo fino a portarsi a ridosso del torrente solcato da caratteristici scivoli di pietra (1660mslm), che è la continuazione naturale delle acque di scioglimento del sovrastante nevaio che si trova (salvo nelle stagioni più calde dell'anno) alla base del canalone di risalita a forcella Cacciatori.
La salita si fa via via più spettacolare in un ambiente di bellezza davvero densa che attenua la fatica della salita (47%) che dopo 500 metri ci porta nei pressi del nevaio ove si trova la biforcazione con la via di salita alla impervia canalina che conduce sulla sinistra a forcella Cacciatori. 
Qui si conclude la parte più faticosa della percorrenza ed entriamo nella parte alta del Cadinut del Drap che in un maestoso chilometro (39%) ci accompagna attorniati da una natura di bellezza impressionate alla forcella Val del Drap (2290mslm): sulla sinistra passiamo a fianco dei maestosi ed impressionanti lastroni obliqui della parete nord della Cima dei Preti, transitando su unoi comodo dosso erboso tra la colata ghiaiosa centrale ed prati con mughi dove sulla destra sarà probabile avvistare qualche animale. A quota 2175mslm dovrebbe trovarsi una sorgente, che però nel corso della percorrenza non abbiamo individuato.
Dalla larga forcella del Drap andiamo nel suo lato di destra per trovare la traccia del sentiero di discesa che scende diagonalmente per comode ghiaie fino ad incunearsi in una strettoia di un passaggio roccioso di 2-3 metri (1° grado) leggermente esposto in discesa dove è stato piantato un breve cordino utile appiglio (più per chi sale). La dicesa continua per ghiaie e rocce fino a giungere ai ghiaioni che scendono da ciam Tridente e da cima Laste.
Qui conviene fermarsi ad osservare ed orientarsi, in modo da trovare il migliore punto di salita (perdiamo 90 metri dalla forcella): scendendo dalla forcella Val del Drap sulla sinistra abbiamo all'altezza della forcella la punta Patera, poi a seguire individuamo l'occhio nella roccia, un particolare foro nella pietra alla base di sinistra de il Tridente, infine a seguire più sulla destra cima Laste.
Tra il Tridente e cima Laste si pone un grande massiccio roccioso ma innominato, alla sinistra del quale si posiziona la forcella del Preti (2375mslm), mentre alla sua destra la forcella (innominata, 2410mlsm) verso cui dovremo salire: da entrambe le forcelle scendono canaline che continuano nel grande conoide ghiaioso alla fine del quale saliremo virando a sinistra.
Conviene dunque proseguire la discesa su sentiero fino a quando (quota 2200mslm) concludiamo l'attraversamento di tutte le fasce ghiaiose che scendono da sinistra, oltre le quali si pone una larga fascia erbosa che è il più comodo transito di salita per raggiungere la canalina che vediamo sulla nostra destra (subito a sinistra di cima Laste), a cui puntiamo tenendoci sul suo margine destro e lungo cui saliremo fino a giungere in forcella. La parte più impegnativa della salita è la parte bassa della canalina, mentre nella parte più alta la pendenza si addolcisce. Una volta giunti sulla forcellina (2410mslm) non ci facciamo cogliere dallo sconforto perché in effetti qui entreremo in un labirinto di rocce apparentemente invalicabili, ma ove se sappiamo osservare le traccia di chi è passato prima di noi saliremo senza particolari difficoltà. E' difficile descrivere a parole passo a passo questi tratti: diciamo che si inizia portandosi sul versante Ovest (della Val Montina) per una comoda cengia ghiaiosa, fino a quando essa termina in un ghiaione in discesa: qui viriamo a destra in salita iniziando un percorso tortuoso difficilmente descrivibile e che ci avvicinerà alla cresta. Ciò che va detto è che la traccia risulta flebile sotto i piedi, ma evidente ad un occhio attento e ove numerosi ometti presenti consentono di orientarsi e trovare la via di salita fino alla cresta: quando vi sbucheremo andremo a destra per una ventina di metri fino a salire sulla cima del monte Laste (2555mslm).           

La discesa avviene per lo stesso percorso di risalita fino alla base dei ghiaioni: da qui - una volta recuperata la traccia del sentiero CAI seguiamo verso Nord in discesa attraverso i pascoli di Pala Anziana fino a raggiungere l'incrocio con il CAI 390 e 365 poco sotto la forcella del Frate e poco distanti da casera Laghet de Sora
Ritroveremo acqua dopo circa 200 metri il passaggio della casera: da qui la discesa si fa lunga e tranquilla fino a casera Laghet de Soto, quindi prosegue fino a ricongiungersi - dopo l'attraversamento del torrente dei Frassins - al percorso che avevamo compiuto all'andata.
Fondo del percorso