BARCIS - focella Grava Piana - monte i Muri - monte Pianina

DATI
Lunghezza: 9.4 Km - Km sforzo: 21.9 Kmsf - Salita: 1250 m - Discesa: 1250 m - Dislivello totale: 2500 m - Altitudine minima: 505 m slm - Altitudine massima: 1732 m slm

Difficoltà:
Cammino: Alta
Accessibilità
Disabili (carrozzina): Non accessibile
Bimbi (passeggino): Non accessibile
Famiglie: Sconsigliato
Anziani: Sconsigliato
Cani: Sconsigliato
Io peso
kg
e ho
Questo percorso corrisponde a...
Tempo
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ore
Calorie
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Kcal
Risparmio
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Vita in più
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CARATTERISTICHE - Uno dei più lunghi ed impegnativi vertical della provincia di Pordenone è la salita alla forcella di Grava Pianina, spartiacque da un lato tra il FVG ed il Veneto e dall'altro tra il il monte Pianina e il monte I Muri, il cui nome è tutto un programma che descrivere la densità di una salita di 1000 metri in 2km, ossia ad una pendenza media del 50%. Il catino superiore tra Pianina Muri e Sestier ripaga dalla fatica e contiene i ruderi di una casera posizionata in un luogo davvero inspiegabile. Troveremo acqua solo in val di Sass nel torrente Pentina fino a quota 800, proprio all'inizio del muro. Salire sul Pianina è solo questione di grande fatica, mentre la salita de I Muri implica una minima esperienza alpinistica (1° grado) nel tratto di sentiero attrezzato 
DESCRIZIONE - Percorsa da Barcis l'intera val Pentina tramite comoda strada asfaltata, andiamo a trovare parcheggio poco prima dell'agiturismo, dove nei pressi dell'ultimo tornante troviamo una breve strada a fondo cieco che è l'inizio del nostro percorso (520 mslm): dopo un centinaio di metri sulla sinistra individuiamo il sentiero CAI 972 che inizia tramite una strada sterrata, che va ad attraversare il torrente Pentina, quindi lo risale rimanendone a fianco lungo la destra orografica: dalla partenza in questo primo tratto di strada sterrata avremo percorso 1km con pendenza media al 7%.
A quota 575 mslm la mulattiera si conclude nei pressi di una curva e prosegue nel sentiero che risale la val di Sass attraversando il torrente Pentina per due volte: questo tratto di sentiero vicino le acque può risultare a tratti inerbato: misura 1,1km a pendenza media del 17%.
Dopo l'ultimo attraversamento (attenzione: questo è l'ultimo punto d'acqua e non troveremo più d'ora in avanti) il sentiero sale deviando a sinistra ed allontanandosi dal torrente: qui inizia il "muro" (750mslm), un tratto di 2,2km a pendenza media del 45% (...).
Si tratta di un sentiero a salita pressoché rettilinea che a partire da quota 775mslm sale nella prima parte entro un sottobosco di faggi, quindi in una seconda più breve attarversa un taglio di mughi, infine nella la terza più lunga parte sale a ridosso di una sottile colata ghiaiosa tra mughi: questo ultimo tratto di salita termina a 1600mslm ed è quello più impegnativo in quanto su fondo più difficile, in battuta di sole, lungo (1,1km) e pendente (50%).
La parte terminale del muro entra nel grande catino sottostante i monti Sestier, Pianina e i Muri, dove la fatica sarà ripagata dall'imponente bellezza dell'anfiteatro e dove vi sarà una buona probabilità di intravedere camosci.
Arriviamo nella parte più alta della salita nei pressi di un ghiaione di massi enormi (1700mslm), dove il sentiero piega decisamente a destra e dove rimanendo in quota attraversa il ghiaione portandosi dall'alto lato per valicare la base del monte Pianina sotto un roccione per tagli di mughi.
Da qui il sentiero continua un decorso pressoché orizzontale attraversando le praterie alpine fino a giungere al grande catino tra il monte Pianina ed I Muri: in alcuni tratti la traccia non è ben visibile, individuabile grazie ad alcuni paletti rialzati.
Dopo avere aggirato la base del monte Pianina (1780mslm) individuiamo sulla sinistra il ghiaione di risalita: qui saliamo tenendoci a sinistra a ridosso della parete Nord del Pianina per risalire di circa 100 metri in direzione della forcella.
Volendo salire entrambe le cime è consigliabile scegliere prima quella più impegnativa (i Muri) e successivamente scendere alla forcella Grava Piana per salire il Pianina.
Sarà dunque utile dalla base del ghiaione individuare la canalina di risalita; guardano in direzione della forcella Grava Piana si noteranno sulla destra in alto sul ghiaione due canaline: quella corretta è la seconda. 
Conviene non raggiungere la forcella ma quand'essa diviene visibile (grossomodo quota 1880 mslm) è preferibile deviare a destra ed attraversare un breve tratto di ghiaione fino a raggiungere l'evidente traccia del CAI 928, ove sarà possibile individuare anche i segnavia assai sbiaditi dell'Alta Via Numero 7 (rosso bianco blu), fino a raggiungere la base della seconda canalina di risalita, ove è presente una utile vecchia fune metallica ancora in ottimo stato di conservazione (anno 2023), che ci consentirà di salire per circa 150 metri rendendo agevole una salita (1° grado) che altrimenti sarebbe impegnativa (soprattutto in discesa).
Un semplice tratto erboso finale conduce alla panoramica cima del monte I Muri (2034 mslm), preceduto da un'anticima in cui è presente un ometto (più grande rispetto a quello della cima principale) ed il quaderno di vetta (che andrebbe sostituito e non ha una penna per scrivere). 
Da qui per la stessa via scendiamo fino a raggiungre forcella Grava Piana (1947 mslm), da cui agevolmente seguendo la linea di cresta raggiungiamo in breve la altrettanto panoramica cima del monte Pianina (2019 mslm)

Nota: su mappa Tabacco l'alta via ed il CAI 928 sono segnati transitare per Forchia Bassa: in realtà quel sentiero risulta dismesso (verosimilmente per il poco invitante passaggio della forchia) ed il sentiero transita proprio per la cresta
Fondo del percorso