DESCRIZIONE - Partiamo dall'abitato di San Francesco e ci dirigiamo verso il torrente Arzino seguendo vicolo Galantz in direzione dell'area di sosta camper e campi da tennis: qui individuiamo il ponmte sul torrente che valichiamo e dopo il quale andiamo sulla sinistra: dopo un centinaio di metri individueremo sulla destra l'inizio di una mulattiera su cui andremo ad immetterci (segnavia CAI)
La comoda mulattiera decorre su sottobosco fino a
forcella Giaf (960mslm): misura
3,7km e sale di
569 metri (pendenza media del
16%)
A 1km dall'inizio della mulattiera possiamo valutare se seguire un segnavia che sulla destra indica "
Masut Tai Crets", un sentiero che decorro grossomodo parallelo alla strada riducendone la distanza (ma quindi la pendenza è più impegnativa: dopo il traverso della base il sentiero sale per 600 metri al 32%). In totale il sentiero misura 850 metri, mentre la salita su mulattiera 1300 metri.
Nei pressi di forcella Giaf troveremo prima il ricovero
bivacco Giaf (956 mslm), una struttura ammodernata che presenta all'interno una cucina con tavoli e sedie ed all'esterno un pergolato coperto con una tavolata: non ho individuato la presenza di letti per pernottamento.
Una ventina di metri oltre il sentiero transita per la forcella nei pressi della quale troviamo i
ruderi di case Giaf: da qui inizia la parte su comodo e largo sentiero, che è la vecchia strada per San Vincenzo, ove possiamo talora individuare i muri a secco in pietra, la quale scende con pendenze modeste.
Scesi di 200 metri, a quota 750 mslm troviamo i ruderi di
stalle Sterp: continuiamo la discesa, che ad un certo punto esce dal fresco sottobosco e scende a fianco di una frana (560mslm), probabilmente creatasi nel corso di uno dei frequenti terremoti del passato.
Da qui ormai si sente il richiamo delle acque del torrente Giaveada che raggiungeremo non prima di esserci fermati nei pressi dei
ruderi di case Piedigiaf, vicino delle quali una
lapide commemorativa ricorda le 4 vittime dei cosacchi qui uccisi nel 1944 (
vedi in note storiche la vicenda).
Subito dopo il vecchio ponte sul
rio Giaveada da tempo crollato non impedisce di valicare sui massi il torrente perenne (486mslm), che è il primo punto acqua che incontriamo dalla partenza: esso confluirà dopo un centinaio di metri nel
torrente Comugna.
Dopo una breve salita il sentiero continua decorrendo piacevolemente a fianco delle acque del torrente Comugna, che verrà attraversato per due volte tramite due solidi ponti.
Prima di giungere a
San Vincenzo (Pascalòn) ove spicca per bellezza la minuscola chiesa restaurata dopo il terremoto del 1976 e splendidamente appolaiata in una conca erbosa a fianco del torrente, passeremo accanto ai ruderi di
case Cerva,
case del Frari,
case Morasit, le cui storie sono riportate tra le
note storiche.