CLAUT - Pian di Cea - casera Podestina - ciadin de Soraus - forcella della Meda - bivacco Goitan - forcella Ciadinut - forcella delle Pregoane

DATI
Lunghezza: 19.0 Km - Km sforzo: 34.8 Kmsf - Salita: 1580 m - Discesa: 1580 m - Dislivello totale: 3160 m - Altitudine minima: 914 m slm - Altitudine massima: 2087 m slm

Difficoltà:
Cammino: Alta
Accessibilità
Disabili (carrozzina): Non accessibile
Bimbi (passeggino): Non accessibile
Famiglie: Sconsigliato
Anziani: Sconsigliato
Cani: Sconsigliato
Io peso
kg
e ho
Questo percorso corrisponde a...
Tempo
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ore
Calorie
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Kcal
Risparmio
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Vita in più
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ore

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CARATTERISTICHE - Straordinario anello, ma riservato ad escursionisti molto esperti, poiché -a parte lunghezza e dislivello- prevede un breve ma delicato passaggio alpinistico grado 1 nella franosa salita a forcella de la Meda. Il fondo sassoso implica andatura lenta: noi ci abbiamo messo 10 ore. Acqua da calibrare ma ne troveremo lungo sciol de Soraus ed al bivacco Goitan.  
DESCRIZIONE - Partenza di buon mattino da Pian di Cea (914mslm) dove possiamo lasciare la vettura e da qui incamminarci sul sentiero CAI 376 lungo un iniziale breve tratto di sottobosco che va a portarsi sulle grave di Giere: qui cammineremo sulle morbide ghiaie delle piste delle jeep per poco più di 3km fino a giungere a casera Podestine (1024mslm), dove nel lato dedicato a bivacco sarà possibile attingere acqua. Da quo proseguiamo seguendo e indicazioni ed i segnavia del CAI 376, che si addentra lungo il canale dello sciol de Soraus, dove potremo trovare acqua. Dopo un centinaio di metri arriviamo al bivio che a destra lungo il CAI 398 conduce a casera Caserata, mentre noi proseguiamo la risalita a fianco del torrente. Attenzione: dopo un centinaio di metri alcuni ometti - in collaborazione con la bellezza del torrente- inducono a risalirne il greto: di fatto si potrebbe fare, ma poiché risalire lungo torrente è più lento e faticoso (e ci attendono quasi 1000 metri di salita...), conviene non farsi distrarre ed individuare l'inizio un pò nascosto del sentiero che sale più comodamente nel sottobosco, giunge all'attraversamento del sciol de la Frata (acqua disponibile), quindi si riporta sul sciol de Soraus per continuarne la risalita.  MANCANO LE QUOTE
La risalita avviene in gran parte all'interno del torrente, ove potremo raccogliere acqua almeno fino i 1300 metri nella stagion asciutta, più in alto in base alla pioggia: la risalita è sicuramente piacevole, anche se procede lenta e faticosa, tra massi che si riducono di dimensione con il salire della quota.
Giunti a quota XXX arriviamo nel ciadin de Soraus ove potremmo trovre una certa incertezza se andare nel catino di sinistra (Soraus) o in quello di destra (San Francesco): la bollinatura biancorossa ed alcuni ometti ci fugjheranno eventuali dubbi. 
La fessura di risalita ora diviene via via più ampia e davvero notevole entrando nell'ampio catino dolomitico, in direzione della evidente forcella Pregoane: poco prima di arrivarvici individuiamo sulla sinistra una canalina nel cui centro è posizionato un enorme masso: è la gola che conduce alla forcella de la Meda.
Qui siamo al punto più critico: rialiamo agevolemente i prati che a sinistra conducono alla base del canale, dirigendosi verso il passaggio di detsra riepstto al grande masso centrale: da qui iniziamo la salita su una pietraia abbastanza pendente fino a giungere ad un bivio tra due grandi catini, ove noi andremo a sinistra anche aiutati dai resti sbiadita dell'antica bollinatura del sentiero CAI dismesso: saliti di pochi metri arriviamo ad una piccola forcellina, da dove inizia la parte più critica. Ci teniamo sulla destra sotto i paretoni e scendiamo di pochi metri fino ad individuare una fessura nella roccia indicata dalla vecchia bollinatura in cui con grande attenzione ci caleremo aiutandoci con le mani: si tratta di un passaggio di non più di 5 metri. Ci troviamo ora alla base della stretta e lunga colata di sassi e rocce friabili che dovremo risalire: qui la massima attenzione sarà a distanziarci bene dai compagni in quanto la probabilità di far cadere massi o sassi su chi sta sotto di noi è molto alta. Per questo tratto sarà importante salire tenendosi a debita distanza ed indossando un caschetto protettivo. 
Arriviamo dunque nel punto più alto della percorrenza ossia forcella della Meda (2087mslm), da cui la vista panoramica sul sottostante catino è davvero notevole. 
Scendiamo le ghiaie cercando di intravedere le sbiadite tracce del vecchio sentiero CAI fino a portarci alla base dell'immenso anfiteatro dolomitico, da cui passando agevolmente tra un tratto di mughi (utile cercare la vecchia bollinatura e abbastanza frequenti ometti) giungiamo al bivacco Goitan (mslm). Poco prima del bivacco troviamo una preziosissima sorgente d'acqua, praticm,anete neve appena sciolta
Ora ci innestiamo sul sentiero CAI 375 che purtroppo scende piacevolemente di circa 250 metri fino a portarsi al bivio della valle de la Meda, ove ci terremo sulla destra risalendo il CAI 375A, che dopo una breve salita si porta nella grande conca del Ciadinut ("piccolo catino") da dove in breve e facilemente ci porteremo in direzione della forcella del Ciadinùt (1671mslm).
Da qui scendiamo una decina di metri fino a giungere al bivio in cui riprendiamo la salita ora tramite CAI 376 ed entrando nel maestoso Cadin delle Pregoane, un altro anfiteatro di pietre e rocce dolomitica che ci condurrà alla forcella delle Pregoane (1919 mslm) .
Qui si va a chiudere l'anello e la percorrenza segue quella della salita: ci aspetta una lunga e lenat discesa che scendendo di 1000metri ci ricondurrà verso il punto di partenza.
Fondo del percorso