DESCRIZIONE - Partiamo (...presto...) da
Pian Fontana (o Pian de Thaina) da quota 930mslm, seguendo il sentiero CAI 390 ... ci attende una salita di poco meno di 2.000 metri!
Valichiamo il
torrente Cimoliana salendo per pista forestale: dopo 1 km giungiamo la pista giunge ad una ampio pianoro in cui la tempesta Vaia ha raso al suolo il bosco ed in cui transitiamo fino a quando dopo poche centinaie di metri si restringe per continuiare come sentiero fino ad arrivare sul greto del
torrente.
Poco prima dell’attraversamento (quota 1191mlsm) lasciamo a destra la traccia CAI e dall'angolo andiamo dritti a sinistra lungo un evidente taglio di mughi: poco oltre su una roccia troviamo una vecchia scritta direzionale rosse: procediamo risalendo a fianco di un rugo fino a virare a destra per attravresarlo e portarci sull'altro lato.
Continuiamo al suo fianco salendo tra mughi e pietre che portano alla base della Val dei Cantoni fino ad arrivare ad un grande roccione isolato sotto cui vi è un piccolo antro in cui potersi ripararsi in caso di maltempo: siamo a quota 1270mslm.
Dopo circa 200 metri a quota 1380mslm incontriamo una roccia con evidenti scritte che segnalano il bivio fra la via Compol-Preti e la via Cacciatori-Drap: quella di sinistra che è quella che sale più comodamente la valle dei Cantoni, nettamente più bella e meno difficile di quella che a destra sale per il Cadinut del Drap quindi valica l'assai impervia forcella Cacciatori a 2173mslm (Cacciatori-Drap).
Saliamo seguendo il rugo fino ad arrivare ad una bellissimo tratto con numerose cascatelle.
Ci teniamo sulla destra dell'acqua e saliamo attraversando tagli di mughi, per piegarci improvvisamente a sinistra fino a giungere alle splendide sorgenti di uno dei rughi che alimentano la cascata: siamo a quota 1700 mslm e qui è uno l'ultimo punto d'acqua che incontreremo in salita: da qui ci immettiamo su un largo e piacevole pendio dal fondo compatto misto di erba e roccette.
Alla fine del pendio la traccia si porta verso destra su una prima piccola fascia rocciosa, dove pieghiamo a destra per rimontare un’altra dorsale e con un altro paio di pieghe a destra e altre dorsali si sale tutto il gran Cadin dei Cantoni fino alla base della impressionante fascia rocciosa che scende da Forcella Compol: ci troviamo a quota 2170 mslm nei pressi della forcella Cacciatori dove ci ricongiungiamo al sentiero che sale dal Cadinut del Drap.
Fino a qui la percorrenza non è stata affatto problematica, magari faticosa, ma sempre su terreno compatto ben camminabile, tra tagli di mughi (che andrebbero un po’ ripassati...) e segnalato molto bene da una non recente ma molto efficace bollinatura rossa.
E qui inizia il difficile: dalla base della fascia rocciosa si nota una gran spaccatura/canalone che la taglia in diagonale a sinistra: si sale seguendo i frequenti bolli rossi stando sul largo e ripido bordo-pendio che delimita il canalone verso valle: saliamo con cautela appoggiando ed aiutandoci con le mani in alcuni tratti più verticali ed in altri leggermente esposti.
L’ultimo tratto sotto
Forcella Compol (2450mslm) perde verticalità ed esposizione ma ha un fondo ghiaioso e sabbioso su fondo duro, quindi un po’ scivoloso, fastidioso e faticoso: ma in effetti la forcella è davvero vicina ed a portata d'occhio!
Da Forcella Compol ci dirigiamo a destra lungo la crestina dove ci facciamo accompagnare da numerosi ometti e bolli rossi, che ci guidano lungo la cengia-traverso che passa sotto la parete Est di Punta Compol: è il tratto più delicato di tutto il percorso, in quanto molto esposto, ma anche ben segnato ed in cui appoggiamo sempre i piedi a terra.
Sostanzialmente è un grande lastrone di pietra inclinato su cui decorriamo grazie ad una assai stretta cengia: in due brevi passaggi bisogna darsi da fare con movimenti di I° grado.
Negli ultimi metri che scendono verso la Forcella dei Cantoni si passa dall’altro lato della crestina e si entra nel “Cadin Alto”.
Da
Forcella dei Cantoni (2300mslm circa) si percorre il bordo superiore del Cadin Alto per immettersi su breve strappo ghiaioso che sale fino a ricongiungersi con la via normale che sale dal Bivacco Greselin.
Da qui in poi la salita in vetta della
Cima dei Preti (2706mslm) non presenta problemi.
Rientriamo lungo la stessa via a forcella Compol con maggiore attenzione nel traverso dietro cima Compol, in quanto dovremo perdere una cinquantina di metri ed i brevi passaggi di 1° grado in discesa risultano più fastidiosi.
Dalla forcella la prima opzione (più breve) è la discesa a sinistra lungo la via percorsa in salita.
Se non ci ispira scendere lungo l'ostico e verticale tratto pietroso possiamo valutare la seconda opzione, che scende a destra: più semplice, ma più lunga e con una salita di circa 130 metri da mettere in conto: nettamente meno battuta, passa lungo quella che era stata l'alta via numero 6 o dei Silenzi.
Seguendo la bollinatura rossa (a tratti anche azzurra dell'alta via) scendiamo tenendosi a sinistra lungo un obliquo traverso che dai 2450 metri di forcella Compol scende sostanzialmente rettilineo per 250 metri fino a quota 2315mslm (-47%), quindi curva a destra per altri 450 metri (-11%) fino a portarsi a ridosso dell'immenso paretone roccioso (2260mslm) ) nei pressi di una canalina a grandi massi che scenderemo di 150 metri fino a quota 2140mslm.
Qui proponiamo una variante al tragitto classico
descritto in altra sede, poiché inconsapevolmente siamo saliti a destra su questa prima canalina, non accorgendoci che la via classica partiva da una seconda canalina che avremmo trovato sempre sulla destra dopo un centinaio di metri, nota anche come "canalina del gatto" in quanto in discesa ha un passaggio non molto simpatico (2° grado) in cui tocca procedere accucciati a 4 zampe: questa via è quella in cui troveremo qualche bolino rosso, mentre nella variante non troveremo nessun segno di passaggio.
A posteriori questa variante inconsapevole ci è sembrata degna di essere descritta e percorsa: in sostanza è una breva arrampicata di 200 metri (60%) con passaggi di 1° grado sul greto di un torrente (noi ad agosto 2020 abbiamo trovato la prima acqua dopo le sorgenti della salita) che si conclude a 2160 mslm al margine di un grande catino ghiaioso, da dove è possibile scendere a sinistra per ricongiungersi alla via classica, oppure -come qui consigliamo- continuiamo attraversandolo e mantenendo la quota fino a giungere in 400 metri alla congiunzione con la via alpinistica cosiddetta "normale" che sale alla Cima dei Preti: da qui riprendiamo un evidente sentiero che scende al bivacco Greselin, facendo attenzione a tenerci con le mani in due brevi passaggi di 1° grado su canalini.
Arriviamo dunque a
bivacco Greselin (1920mslm), dove ci meritiamo un ristoro dalle fatiche: segnaliamo che una trentina di metri davanti al bivacco c'è una piccola fonte d'acqua. Il bivacco giace nella splendida cornice del
Cadin dei Frati o Cadin Basso.
Dal bivacco ci attende una lunghissima discesa di 5,5km lungo la
Costa dei Tass seguendo il sentiero CAI 358, in cui perderemo ben 1230 metri (-22%) fino ad arrivare alla strada presso ponte Compol.
La discesa inizia morbida nella versione ridisegnata nel 2020 e che evita una problematica frana e nel complesso non presenta particolari difficoltà.
La pendenza diventa più impegnativa nel tratto tra i 1500mslm ed i 1200mslm quando si attenua dopo l'attraversamento del
torrente Compol.
A quota 1250mslm il sentiero transita a fianco di una grande e spettacolare cascata.
La parte finale lungo la
costa delle Pale Floriane decorre per un piacevole tratto nel torrente per poi attraversarlo e tramite una breve salita raggiunge il sentiero CAI 374 che scende da casera Lodina
Ormai la meta di
ponte Compol (728mslm) è alle porte.
Da
Forcella dei Cantoni (2300mslm circa) si percorre il bordo superiore del Cadin Alto per immettersi su breve strappo ghiaioso che sale fino a ricongiungersi con la via normale che sale dal Bivacco Greselin.
Da qui in poi la salita in vetta della
Cima dei Preti (2706mslm) non presenta problemi.
Rientriamo lungo la stessa via a forcella Compol con maggiore attenzione nel traverso dietro cima Compol, in quanto dovremo perdere una cinquantina di metri ed i brevi passaggi di 1° grado in discesa risultano più fastidiosi.
Dalla forcella la prima opzione (più breve) è la discesa a sinistra lungo la via percorsa in salita.
Se non ci ispira scendere lungo l'ostico e verticale tratto pietroso possiamo valutare la seconda opzione, che scende a destra: più semplice, ma più lunga e con una salita di circa 130 metri da mettere in conto: nettamente meno battuta, passa lungo quella che era stata l'alta via numero 6 o dei Silenzi.
Seguendo la bollinatura rossa (a tratti anche azzurra dell'alta via) scendiamo tenednosi a sinistra lungo un obliquo traverso che dai 2450 metri di forcella Compol scende sotanzialmente rettilineo per 250 metri fino a quota 2315mslm (-47%), quindi curva a destra per altri 450 metri (-11%) fino a portarsi a ridosso dell'immenso paretone roccioso (2260mslm) ) nei pressi di una canalina a grandi massi che scenderemo di 150 metri fino a quota 2140mslm.
Qui proponiamo una variante al tragitto classico
descritto in altra sede, poiché inconsapevolmente siamo saliti a destra su questa prima canalina, non accorgendoci che la via classica partiva da una seconda canalina che avremmo trovato sempre sulla destra dopo un centinaio di metri, nota anche come "canalina del gatto" in quanto in discesa ha un passaggio non molto simpatico (2° grado) in cui tocca procedere accucciati a 4 zampe: questa via è quella in cui troveremo qualche bolino rosso, mentre nella variante non troveremo nessun segno di passaggio.
A posteriori questa variante inconsapevole ci è sembrata degna di essere descritta e percorsa: in sostanza è una breva arrampicata di 200 metri (60%) con passaggi di 1° grado sul greto di un torrente (noi ad agosto 2020 abbiamo trovato la prima acqua dopo le sorgenti della salita) che si conclude a 2160 mslm al margine di un grande catino ghiaioso, da dove è possibile scendere a sinistra per ricongiungersi alla via classica, oppure -come qui consigliamo- continuiamo attravresandolo e mantenendo la quota fino a giungere in 400 metri alla congiunzione con la via alpinistica cosiddetta "normale" che sale alla Cima dei Preti: da qui riprendiamo un evidente sentiero che scende al bivacco Greselin, facendo attenzione a tenerci con le mani in due brevi passaggi di 1° grado su canalini.
Arriviamo dunque a
bivacco Greselin (1920mslm), dove ci meritiamo un ristoro dalle fatiche: segnaliamo che una trentina di metri davanti al bivacco c'è una piccola fonte d'acqua. Il bivacco giace nella splendida cornice del
Cadin dei Frati o Cadin Basso.
Dal bivacco ci attende una lunghissima discesa di 5,5km lungo la
Costa dei Tass seguendo il sentiero CAI 358, in cui perderemo ben 1230 metri (-22%) fino ad arrivare alla strada presso ponte Compol.
La discesa inizia morbida nella versione ridisegnata nel 2020 e che evita una problematica frana e nel complesso non presenta particolari difficoltà.
La pendenza diventa più impegnativa nel tratto tra i 1500mslm ed i 1200mslm quando si attenua dopo l'attraversamento del
torrente Compol.
A quota 1250mslm il sentiero transita a fianco di una grande e spettacolare cascata.
La parte finale lungo la
costa delle Pale Floriane decorre per un piacevole tratto nel torrente per poi attraversarlo e tramite una breve salita raggiunge il sentiero CAI 374 che scende da casera Lodina
Ormai la meta di
ponte Compol (728mslm) è alle porte