CIMOLAIS - IL GIRO DELL'INFERNO: cima Valmenon, forcella Val di Brica, forcella dell'Inferno, forcella Fantulina Alta, passo del Mus, passo Suola, forcella Sidon - CAI 361 - CAI 379 - CAI 369 - CAI 362 - CAI 363 - CAI 366

DATI
Lunghezza: 21.0 Km - Km sforzo: 41.6 Kmsf - Salita: 2060 m - Discesa: 2060 m - Dislivello totale: 4120 m - Altitudine minima: 1168 m slm - Altitudine massima: 2231 m slm

Difficoltà:
Cammino: Alta
Accessibilità
Disabili (carrozzina): Non accessibile
Bimbi (passeggino): Non accessibile
Famiglie: Sconsigliato
Anziani: Sconsigliato
Cani: Sconsigliato
Io peso
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e ho
Questo percorso corrisponde a...
Tempo
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ore
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Kcal
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CARATTERISTICHE - Il giro dell'Inferno è così detto perché passa per forcella dell'Inferno, valle dell'Inferno, cason dell'Inferno, anche se di infernale ha solamente la forcella la SIdon: per il resto si tratta di fatica, incontri e bellezza allo stato puro, come la galleria fotografica ed i tutorial video testimoniano. Un giro davvero molto lungo, ma che può essere spezzato in due con pernottamento al Flaiban Pacherini oppure può essere percorso solo in alcune delle sue parti, magari solo per raggiungere la panoramica vetta Valmenon, oppure accorciandolo proprio saltando la suddetta cima. Per gli amanti degli stambecchi consiglio di guardare la galleria fotografica.   
DESCRIZIONE - Partiamo da pian di Meluzzo, nei pressi del rifugio Pordenone (1179mslm) e ci dirigiamo sul CAI 361 verso la vicina casera Meluzzo.
Dopo 1,8km di comoda mulattiera giungiamo all'incrocio nella val Postegae in cui seguiamo a sinistra sempre seguendo il CAI 361 in un tratto che percorre l'aveo della Cimoliana, per poi portarsi su un sentiero che decorre sulla sinistra del torrente e che giunge a 4km dalla partenza nei pressi della caseruta dei Pecoli (1360mslm).
Qui lasciamo il CAI 361 che prosegue verso casera Valmenon (e che potrebbe essere una bella alternativa per ruotare su un più simpatico anello) per girare a destra lungo la val di Brica, ove i sentiero inizia a salire in modo più definito. 
Dalla caseruta dei Pecoli al bivacco cason di Brica (1745mslm) il sentiero sale di 400 metri in 1,6km (23%): a circa 10' di cammino dal bivacco troveremo una sorgente in cui sarà importnate caricare acqua, perché poi per un lungo periodo sarò difficile trovarne.
Dal cason di Brica inizia un tratto davvero spettacolare lungo un sentiero semplice che per lunghi tratti decorre un una valletta erbosa davvero bella che via via si apre fino a raggiungere a quota 1950mslm il CAI 369 (troiu dai Sclops, ossia sentiero delle genziane), in 1,1km (18%).
All'incrocio andremo a sinistra dirigendosi verso la particolare forcella Val di Brica (2080 mslm), sorvegliata da un pinnacolo davvero particolare, che raggiungeremo dopo 850 metri (13%).
Dalla forcella cercheremo di raggiungere la cima Valmenon, poco nota e poco frequentata, ma densa di soddisfazioni per il bellissimo panorama che si può ammirare dalla sua cima: dalla forcella girandoci a destra noteremo due tracce, una sulla destra ed una sulla sinistra. Entrambe circumnavigano il primo cumulo roccioso che vediamo dinnanzi ma mentre quella di destra decorre in modo esposto e non semplice, quella di sinistra è nettamente comoda e preferibile. Si vede sul terreno una traccia a volte più a volte meno evidente, con alcuni omini che aiutano nella salita che in ogni caso segue grossomodo la comoda benché pendente linea di cresta fino a giungere ad una paretina rocciosa (vedi galleria fotografica), che circumnavigheremo andando a destra e transitando su una piccola selletta erbosa, quindi continuando tenendosi per un attimo sul fianco sinistro della cresta, fino a riprendere l'ultimo ratto in cui la cresta si smorza e si fa più agevole per portarci in cima Valmenon (2250mslm), da cui potremo ammirare sulla destra la lunga e frastagliata cresta delle cime Fantuline, mentre a sinistra le due particolari cime Pic di Mea (2207) e Lavinal di Palas (2195mslm). Sotto di noi la valle di Forni, la piana del Cason di Capuros, il rifugio Flaiban Pacherini, il bivacco Marchi Granzotto, etc etc... (vedi galleria fotografica)
Rientriamo a forcella Val di Brica quindi scenderemo a sinistra per il sentiero da cui eravamo saliti (CAI 369 troi dai Sclops) ed una volta giunti all'incrocio con il sentiero di destra da cui eravamo saliti dalla val di Brica, proseguiamo dritti per salire verso la forcella dell'Inferno (2175mslm), passando accanto ai particolare pinnacolo del Mus di Brica: dal bivio la salita misura 750 metri ed ha una pendenza del 28%...e non ha niente di infernale, anzi!
Dalla forcella molto bella è la visuale sia sulla vallata da cui siamo saliti sia dai 3 campanili che troveremo difronte sopra il passo del Mus, in particolare il torrione Comici, il torrione Pacherini e la punta Flaiban ed un poco più a destra l'imponente torre della cima Val di Guerra.
Scendiamo facilmente per incontrare dopo 250 metri (-25%) forcella fantulina Alta, da cui scende il sentiero CAI 369 in dirazione del rifuglio Flaiban Pacherini, mentre noi proseguiremo un breve tratto di cresta in direzione dell'antistante passo del Mus (2063mslm), apice della bella val di Guerra che vedremo sulla destra. 
La discesa ghiaiosa dal passo del Mus (CAI 362, 600 metri a -44%) non presenta particolari difficoltà, ma bisogna stare attenti alla caduta di sassi che probabilmente provengono da chi si muove sulla soprastante ferrata Cassiopea: per chi ce l'ha con se saà prudente indossare il caschetto.
Una volta scesi dal passo giungiamo al bivio con il CAI 363 che a destra sale al passo Suola: data la mancanza di acqua scegliamo invece di scendere ancora a sinistra il CAI 362 in direzione del rifugio Flaiban Pacherini (1587mslm) che dista 650 metri e dove perderemo 190 metri di quota (-29%). 
Dallo spiazzo del rifugio anziché calcare lo stesso sentiero da cui siamo scesi, ci immettiamo sulla vecchia traccia dell'ex CAI 363, che sale un pò più ripido (29%) del CAI 363 a cui si ricollega dopo 850 metri a quota 1840mslm: da qui raggiunge il passo Suola (1994mslm) è una piacevole formalità.
Dal passo abbiamo due opzioni: in assenza di attrezzatura da arrampicata, quella più lunga e semplice è proseguire sul CAI 363 in direzione di forcella Rua Alta (2145mslm), da cui a segure forcella Pramaggiore, apice della valle dell'Inferno e quindi lo sbocco della forcella Sidon Bassa (2220mslm). Ci costerà 1,4km una salita di 320 metri ed una discesa di 100 metri. 
Quella descritta in foto e video è invece la seconda opzione, sicuramente più breve, misura circa 600 metri, sale di 200, ma che per essere transitata richiede come requisito indispensabile avere con se il kit da ferrata: è infatti un tratto ferrato di livello D ("ferrata difficile, con numerosi passaggi atletici e tecnici, richiede mancanza di vertigini e forza nelle braccia").
Guadagnata la fessura davvero verticale della forcella Sidon Bassa il cammino scende nella incantevole valle dell'Inferno lungo il CAI 366: dopo 1,8km (-23%) raggiungeremo i prati del cason dell'Inferno (1791mslm), dove avremo finalmente quasi la certezza di poter trovare acqua: segnalo che a destra sale in sentiero (CAI 361) che percorrendo la val di Guerra si dirige al passo del Mus.
Noi invece continueremo a scendere la valle dell'Inferno per 2,2km (-22%) fino a giungere alle acque del torrente Postegae, che fiancheggeremo per 1,5 comodi (-6%) ma ormai stanchi chilometri, fino a giungere al bivio da cui in mattinata avevamo deviato verso la caseruta dei Pecoli.
Ormai la meta è vicina: mancano "solo" 1,8km pressoché pianeggianti (-2%) per raggiunger epian di meluzzo, da dove eravamo partiti.
Fondo del percorso