Barcis - Val Pentina - Bivacco Pastour e forchia Bassa: CAI 978 + CAI 978A + CAI 928 + CAI 972

DATI
Lunghezza: 17.1 Km - Km sforzo: 36.9 Kmsf - Salita: 1976 m - Discesa: 1976 m - Dislivello totale: 3952 m - Altitudine minima: 510 m slm - Altitudine massima: 1827 m slm

Difficoltà:
Cammino: Alta
Accessibilità
Disabili (carrozzina): Non accessibile
Bimbi (passeggino): Non accessibile
Famiglie: Sconsigliato
Anziani: Sconsigliato
Cani: Sconsigliato
Io peso
kg
e ho
Questo percorso corrisponde a...
Tempo
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ore
Calorie
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Kcal
Risparmio
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Vita in più
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ore

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CARATTERISTICHE - Un gran bel percorso, non per tutti, ma davvero impegnativo! Lungo, per escursionisti esperti fino a bivacco Pastour, per molto esperti con minime doti alpinistiche (1° grado) nel passaggio della forchia Bassa; un anello da compiere sicuramente in senso antiorario (come da descrizione). Periodi migliori: primavera e autunno. Utile avere traccia satellitare. 
DESCRIZIONE - Partiamo da Pian dei Tass dove a quota 500mslm in prossimità dell'agriturismo troveremo l'inizio del sentiero CAI 978 che sale bellamente fino a 720mslm dove troveremo l'unica possibilità di attingere acqua: controlliamo di averne a sufficienza! Da qui esso sale attraverso un punto panoramico poco prima di raggiungere casera Bitter a quota 1139mslm. Proseguiamo oltre fino ad individuare l'evidente incrocio tra CAI 995 diretto a destra sul monte Laura, mentre noi gireremo a sinistra continuando sulle tracce del CAI 978, che da subito paiono molto meno battute ed evanescenti, anche se per fortuna molto ben bollinate. Giungiamo su una breve cresta molto panoramica da cui guarderemo a sinistra villa Emma nella Foresta Regionale del Prescudin, mentre scrutando a sinistra potremo già individuare la sagoma rossa di bivacco Pastour. Dalla cresta purtroppo scenderemo sulla sinistra di circa 200 metri, per poi continuare lungo un traverso che ci condurrà ala forca dei Sass, forcella situata a 1185mslm, da cui ne scenderemo circa altri 200 prima di arrivare all'inizio del sentiero CAI 978A, da cui inizia la vera cavalcata. 
La salita del CAI 978A è notevole: misura 3,1km, presenta 80 tornanti, sale di 600 metri (da 920mslm a 1520mslm), ha una pendenza media del 19%. Il sentiero è ben curato e segnalato.
Con le spalle al bivacco Pastour individuiamo sulla destra in alto la fessura della forchia Bassa che apparentemente sembra invalicabile e che invece armati di santa pazienza cerchermo di affrontare (1° grado alpinistico, vedi immagini allegate): rientriamo quindi sul sentiero da cui siamo saliti di 400 metri, compiendo la grande mezza ellisse fino a poco prima dell'inizio dei tornanti, dove alla fine del ghiaione e prima dell'inizio del paretone ci inerpicheremo lungo la parte di sinistra del grande ghiaione. Un tempo di qui passava il CAI 928, di cui non troveremo però più né traccia né segnavia. Saliti in alto di un centinaio di metri viriamo a sinistra entrando nella parte più alta e stretta della forcella, dove necessariamente aiutandoci con le mani saliremo di un altro centinaio di metri: è sicuramente il tratto più impegnativo del percorso che ci conduce a forchia Bassa (1827mslm). In 400 metri lineari saliremo di 256 metri, pari al 62% di pendenza media. 
Valicata la forcella dovremo compiere un'altra mezza ellisse andando a destra e mantenendoci in quota: nonostante sia segnata come alta via numero 7, da l'impressione di essere percorsa più da camosci che da umani
Nessuna traccia visibile e nessun segnavia: andando a destra dalla forcella disegneremo quindi una mezza ellisse di 500 metri rimendo sempre attorno a quota 1800mslm, fino a giungere su di un piccolo promontorio, da cui ancora ci staccheremo sulla destra per andare di altri 250 metri sempre rimanendo a quota 1800mslm fino a giungere nel grande ghiaione sottostante forcella Grava Piana, ove troveremo finalmente i segnavia del CAI 972, che ci faciliteranno a seguire la traccia, che compare ma rimane flebile ed incostante, decorrendo sulla destra lungo un tratto traverso di 900 metri che si mantiene attorno a quota 1750mslm.
Ad un certo punto i segnavia ci inviteranno a seguire le ghiaie che scendono bruscamente un pò su erba un pò su pietra: anche i numeri della discesa risultano davvero notevoli, in quanto anche essa scende di 600 metri ma in soli 1,3km e ci porterà a quota 1150mslm con una pendenza media del -48%.  
Le cose si addolciscono solo relativamente, poiché i successivi 1,1km ci faranno scendere di altri 400 metri (-40%): il fondo di percorrenza diviene un pò più comodo soprattutto quando a quota 1100 entriamo nel sottobosco di faggio. 
Solo quando arriveremo a quota 700mslm potremmo trovare un pò di meritato refrigerio nelle acque del torrente Pentina.
Da lì la camminata va a concludersi e percorreremo gli ultimi 2,2km passeggiando prima su comodo sentiero, quindi su una assolata mulattiera che ci condurrà al punto da cui eravamo partiti.
Fondo del percorso