CIMOLAIS - rifugio Pordenone - campanile di val Montanaia - bivacco Perugini - forcella Montanaia - val D'Arade - forcella Monfalconi di Forni - bivacco Marchi Granzotto

DATI
Lunghezza: 14.0 Km - Km sforzo: 33.2 Kmsf - Salita: 1920 m - Discesa: 1920 m - Dislivello totale: 3840 m - Altitudine minima: 1186 m slm - Altitudine massima: 2333 m slm

Difficoltà:
Cammino: Alta Corsa: Alta
Accessibilità
Disabili (carrozzina): Non accessibile
Bimbi (passeggino): Non accessibile
Famiglie: Sconsigliato
Anziani: Sconsigliato
Cani: Difficile
Io peso
kg
e ho
Questo percorso corrisponde a...
Tempo
-
ore
Calorie
-
Kcal
Risparmio
-
Vita in più
-
ore

Visualizza tabella degli alimenti

CARATTERISTICHE - Spettacolare percorso ad anello che aggiunge alla bellezza del Campanile, quella del Cadin de Arade e dell'arena naturale che circonda il bivacco Marchi Granzotto. E' possibile trovare acqua fino poco prima di arrrivare alla base del campanile, dopo il quale è assente fino al bivacco Marchi Granzotto. Il percorso transita lungo una discesa difficile che scende dalla forcella del campanile (o Montanaia): questo è il tratto in cui è necessario prestare la massima attenzione e che rende l'anello percorribile solo da escursionisti esperti.
DESCRIZIONE – Dal rifugio Pordenone (1244mslm) saliamo attraverso il CAI353 (oppure il CAI 352 quindi CAI353 variante) in direzione del ghiaione su cui scorre un torrente che attraverseremo più volte e da cui potremo attingere acqua che troveremo fino circa a quota 1800, poco sotto il campanile. La salita fino al bivacco Perugini (2072mslm) misura 2,3km e sale per 900 metri con una pendenza media del 36%: i primi 750 metri (fino 1380mslm) hanno una pendenza meno impegnativa (22%), quindi per i successivi 1,2km (fino a quota 2000mslm) essa diviene abbastanza impegnativa (53%), salendo lungo la traccia del CAI 353 ben evidente e senza particolari difficoltà. Mediamente per arrivare a bivacco Perugini si impiega 1 ora e mezza: dal pianoro retrostante al campanile è possibile godersi una meritata sosta per recuperare le energie e godersi lo spettacolo unico del pinnacolo del campanile di val Montanaia, la cui cima arriva a 2174mslm.
Oltre il bivacco Perugini il sentiero CAI353 procede in direzione della forcella del Campanile (nota anche come forcella Montanaia, da non confondersi con la forcella Cimoliana) che si trova a 2330mslm, che raggiungeremo a 900 metri (28%) a pendenza ingravescente, in particolare nell’ultimo tratto ghiaioso (40%): la fatica sarà però ripagata dalla eccezionale vista che si può godere sull’arena naturale al centro della quale il protagonista è il campanile.
Dalla forcella del Campanile inizia il tratto più difficile, ossia la discesa lungo il CAI353, un ratto impegnativo soprattutto nella prima parte più alta da cui scenderemo con attenzione a non scivolare: il canalone via via si allarga per lasciare spazio ad un largo ghiaione su cui scendere diviene più semplice. La discesa fino all’incrocio sottostante nella val d’Arade misura 1km ma ha una pendenza media del -50%. Dopo 650 metri di discesa, a quota 1910mslm giungiamo ad un incrocio che è uno dei vertici di un triangolo grazie a cui possiamo seguire la più breve ipotenusa andando dritti e decorrendo pressoché orizzontali in direzione del CAI342, oppure scendere lungo i segnavia CAI lungo uno dei cateti fino a raggiungere dopo 400 metri (-31%) l’incrocio con il CAI342 a quota 1790mslm. All’incrocio seguiremo a destra la traccia CAI che si dirige in direzione della forcella Monfalconi di Forni (2309mlsm), che raggiungeremo dopo 1,5km lungo una discretamente impegnativa ma molto tranquilla salita (37%), transitando all’interno del Cadin d’Arade. Assai notevole la veduta dalla forcella, da cui scenderemo andando a sinistra sempre seguendo i segnavia CAI342 e raggiungendo dopo un centinaio di metri la forcella da las Busas (2261mslm).
Scendiamo per altri 300 metri (-24%) fino a giungere ad un incrocio tra 3 sentieri CAI, nei pressi del bivacco Marchi Granzotto: lasceremo sulla sinistra il CAI342 che si dirige verso il rifugio Giaf ed a destra il CAI 349 che sale verso la forcella del Leone, per proseguire sulla strada del rientro lungo il CAI359 che scende lungo la piacevole valle dei Monfalconi di Forni. Dall’incrocio ci prenderemo una pausa per recarci presso il vicino bivacco Marchi Granzotto (2153mslm), ove ci prenderemo una meritata sosta anche per godere dello splendido panorama di questa notevole arena naturale, soffermandoci per scrutare in alto la probabile presenza degli stambecchi: se in carenza di acqua, possiamo approfittare delle indicazioni che portano in 10’ ad una freschissima sorgente d’acqua che si trova in basso e sulla sinistra guardando con le spalle al bivacco.
Dalla sorgente rientriamo lungo il CAI359 che scende per 2,3km (-28%) fino a giungere nei pressi della Caserutta dei Pecoli, un ricovero a 1400mslm adiacente all’incrocio con il CAI361 su cui ci immetteremo andando a destra: il sentiero costeggia lungamente il torrente Valbinon: dopo circa 1,2km il sentiero è interrotto da una grande frana caduta nel 2018 e su cui procede per circa 200 metri, oltre la quale si trasforma in strada sterrata. Dall’incrocio nei pressi della caserutta al successivo incrocio con la strada del CAI362 (1195mslm), la distanza è di 2,2km (pendenza -7%).
L’ultimo tratto su strada sterrata passa nei pressi della casera Meluzzo (1176mslm), quindi dopo 1,6km termina nel rifugio Pordenone (1244mslm) che raggiungeremo salendo attraverso un ultimo breve tratto su sentiero di 200 metri (28%).
Fondo del percorso