Aviano (Costa) - Santuario Madonna del Monte - Bornas

DATI
Lunghezza: 17.8 Km - Km sforzo: 26.6 Kmsf - Salita: 875 m

Difficoltà:
Cammino: Media Mountain Bike: Media Corsa: Alta
Accessibilità
Disabili (carrozzina): Non accessibile
Bimbi (passeggino): Non accessibile
Famiglie: Sconsigliato
Anziani: Sconsigliato
Io peso
kg
e ho
Questo percorso corrisponde a...
Tempo
-
ore
Calorie
-
Kcal
Risparmio
-
Vita in più
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ore

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Luogo:             Aviano  (PN)
Partenza:        Santuario Madonna del Monte
Arrivo:             Santuario Madonna del Monte
Lunghezza:    17,800 km.
Asfalto:           2,200 km
Sterrato:        16,100
Sentiero:        0
Ascesa:          875metri
Adatto per:    Camminare (medio) –Correre (difficile) -Bicicletta MTB (medio)
 
Percorso:        Dal parcheggio del Santuario della Madonna del Monte di Costa di Aviano, procedere verso la discesa seguendo Via del Santuario, attraversare il paese di Costa efino a raggiungere Via Pedemontana. Girare attorno alla “goccia spartitraffico” e ritorno per via del Santuario tenendo la strada principale fino alla Bornass. Di sicuro sono uno scoglio importante sia la ripida discesa che dal Santuario porta a Costa che la decisa salita da farsi nel senso opposto. Giunti però al Santuario, la strada si fa dolce e l’incremento del ritmo avviene naturalmente. A circa DUE chilometri dal Santuario e per un tratto di una decina di metri,  la carreggiata è franata per la sua quasi totalità ed è necessario camminare, lentamente, con prudenza e massima attenzione. Superati questi pochi metri di “emozione” si continua fino alla Bornass.  Lassù si ruota attorno al parcheggio lambendo via Montecavallo e si ridiscende fino al Santuario di Madonna del Monte.
 
Note:              Si tratta della vecchia strada che da Aviano portava a Piancavallo; una bella sgambata su percorso a pendenze variabili, che attraversa un tipico territorio delle Prealpi Pordenonesi. Nella prima parte del nostro itinerario scopriremo come il fascino  della forte e dura pendenza che porta al Santuario allevia la relativa fatica e gli eventuali rimbrotti muscolari.  Dal Santuario e per un paio di chilometri la strada è percorsa anche da qualche temerario residente ed è perfettamente conservata.  Dopo la zona della frana aumenta la vegetazione e, pur trattandosi di strada ricoperta d’asfalto, si ha la sensazione di essere immersi un bosco.  L’apparente scarsa manutenzione degli arbusti e dei rovi presenti sui cigli è scientemente mirata per rendere ancora più inebriante il suo attraversamento.  Tanti faggi, tanti noccioli, pochi castagni e qua e la anche qualche acacia fasciata di edera.  Prima di arrivare alla Bornass, la vegetazione scompare e verso valle si apre l’orizzonte fino all’infinito; a monte i panettoni dei tornanti sono ricoperti di finissima erba tipica dei prati montani; quell’erba che i vecchi “falciatori” chiamavano “pel de buò” e che oggi noi tentiamo di far germogliare nei giardini comperandola come “poa pratensis alpigena”. Cervi, caprioli … ma soprattutto tanti scoiattoli e tanti uccelli con cardellini e fringuelli che dominano.

Percorso ideato da: Mauro Piccinin