POFFABRO (CRESTA DI RAUT - PARTE 3) - forcella Salinchiet - cima Rodolino - forcella Racli

DATI
Lunghezza: 9.0 Km - Km sforzo: 21.3 Kmsf - Salita: 1230 m - Discesa: 1230 m - Dislivello totale: 2460 m - Altitudine minima: 509 m slm - Altitudine massima: 1700 m slm

Difficoltà:
Cammino: Alta
Accessibilità
Disabili (carrozzina): Non accessibile
Bimbi (passeggino): Non accessibile
Famiglie: Sconsigliato
Anziani: Sconsigliato
Cani: Sconsigliato
Io peso
kg
e ho
Questo percorso corrisponde a...
Tempo
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ore
Calorie
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Kcal
Risparmio
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Vita in più
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ore

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Relazione a cura di: Ciro Antonio Francescutto
Relazione aggiornata a: 2024

DESCRIZIONE - Una delle salite più impegnative per pendenza e dislivello verso la cresta del Raut è quella che da Poffabro raggiunge forcella Salinchieit. Non troveremo acqua né in salita né in discesa. La cresta è su un sentiero informale per escursionisti esperti, su una traccia discretamente (ma non sempre) visibile sul terreno e con una rada vecchia bollinatura: satellitare consigliato. Il panorama è davvero straordinario. Periodi consigliati: primavera ed autunno. 

DESCRIZIONE - Dalla piazza di Poffabro (510mslm) ci incamminiamo prima lungo via Voul, tramite cui attraversiamo il pittoresco borgo fino ad uscirvici e giungere al parcheggio nella zona delle ex peschiere, dove peraltro avremmo potuto arrivare in auto. Qui tra il mulino dei Brun e le ex peschiere troviamo l'inizio del sentiero CAI 973A.
La salita inizia da subito impegnativa, prima in un tratto di sottobosco, quindi esce dall'ombra per risalire un tratto di ghiaie fino a quota 970mslm, quando il sentiero devia a sinistra e sale nel bosco per circumnavigare da sopra la frana che erode i prati da cui scendono le ghiaie.
Per prati continuiamo per pendenze sempre impegnative fino a giungere a forcella Salinchieit (1459mslm), ove i panorami già notevoli si ampliano anche sul versante Nord e dove risaltano all'occhio i due laghi di Redona (sulla destra) e Selva (sulla sinistra).  
Una volta in forcella notiamo da destra (Est) la traccia del sentiero CAI 973, che proviene da forcella Multrin (Cresta Est del Raut) e dove riconosceremo almeno la prima cima (I Tubers): proseguiamo a sinistra (Ovest) lungo il CAI 973, il quale appena dopo una decina di metri abbandona la cresta per scendere a destra verso casera Salinchieit e casera Valine. Noi invece qui continueremo seguendo la cresta dove troveremo un flebile ma abbastanza evidente traccia ed alcuni antichi utili bollini rossi che ci guideranno fino a forcella Racli.
Il decorso di cresta avanza nettamente panoramico fino a giungere ad un tratto di mughi in cui sarà utile trovare l'evidente taglio in cui è stato ricavato il passaggio: a seguire ci attende una ripida conca che risaliremo faticosamente ma agevolmente tra sassi e mughi fino a piegare nella parta più alta verso sinistra in direzione di una selletta ove riguadagneremo la cresta e potremo fermarci per uno sguardo, essendoci un piccolo promontorio davvero spettacolare.
Da qui noteremo le due vette che ci attendono, ossia il Rodolino, anticipato da una cima similmente alta: dalla selletta risaliremo lungo la cresta fino ad un cocuzzolo ove la cresta devia a sinistra e si dirige verso la cima precedente il Rodolino (1691mslm), che raggiungeremo attuando una leggera circumnavigazione sul versante di sinistra (Sud). Da qui dopo un comodo e breve tratto raggiungeremo la cima del monte Rodolino (1700mslm), ove è posizionata una croce e dove potremo concederci una pausa ristoratrice e contemplatrice.    
Oltre allo sguardo sulla pianura che nelle giornate limpide arriverà fino al mare tra Trieste e Venezia, dalla cima sarà possibile dare un'occhiata ale successive cime della cresta, che nell'ordine sono l'Ortat, il Clap de Paradach, il Raut: dopo l'ultima cima sullo sfondo noteremo inoltre i profili su Castello e Raudelin.
Guardando in basso sul versante Nord vedremo inoltre i prati di casera Valine ed accanto i ruderi della casera precedente: segnalo che presso casera Valine (1328mslm) vi è l'unico punto acqua raggiungibile, percorrendo l'intera cresta del Raut, benchè ciò costi una discesa di 140 metri da forcella Salinchiet e di 270 metri da forcella Racli.
Dal monte Rodolino scendiamo lungo la cresta che in questo tratto diviene in alcuni punti più affilata e leggeremente esposta: proprio sopra la forcella Racli (1592mslm) ci sono due passaggi di 5 metri, in cui è più comodo scendere per quello di destra.
Dalla forcella inziamo un lungo tratto di discesa lungo il CAI 968, prima per i prati delle pale alte del monte Ortat, quidni entrando nel sottobosco:a quota 1070mslm incontreremo un essenziale bivacco all'interno di una densa pineta; a seguire raggiungiamo prima località Taviele ove di fronte al monastero di Santa Maria troviamo il tratto di CAI 899 (sentiero Frassati) che attraverso le tappe scolpite nella pietra della Via Crucis ci riporterà a Poffabro.  

Tempi di percorrenza (anno 2024): 
  • Poffabro - forcella Salinchieit             = 1 ora e 19' (senza soste), 1 ora e 45' (con soste), 3,0 km, D+ 942 metri, D-       3 metri - pendenza media 31% 
 
  • forcella Salinchieit - forcella Racli      =              47' (senza soste), 1 ora e 45' (con soste), 1,9 km, D+ 290 metri, D-  160 metri
 
  • forcella Racli - Poffabro                     =  1 ora e 04' (senza soste),  1 ora e 28' (con soste), 4,1km, D+   0 metri, D-  1065 metri - pendenza media -26%

Percorso assieme a Ilario Zanin
Fondo del percorso