DESCRIZIONE - La prima parte del percorso tra Casasola e forcella Il Von è descritta a questo LINK: FRISANCO -
Casasola - forcella il Von - monte Rossa (CRESTA DI RAUT - PARTE 1)
Oltre
forcella il Von (1128mslm), proseguiamo per una ventina di metri lungo la traccia che scende verso Forchia Grande e Faidona fino a scegliere sulla sinistra il punto da cui dirigerci verso la linea di cresta: la salita si svolge in un impegnativo ma comodo sottobosco di faggio ove con un pò di attenzione sarà possibile individuare una vecchia bollinatura rossa abbastanza frequente ed alcune strisce di plastica biancorosse. Una volta raggiunta la linbea di cresta la traccia sul terreno diviene più spesso e meglio evidente e si mantiene o proprio in cresta oppure una decina di mertri sotto sul versante Nord. Ad 1km dalla forcella raggiungiamo la panoramica cima del
monte Dassa (1286mslm), quindi proseguiamo per saliscende lungo la cresta a tratti davvero spettacolari, con una sky line davvero notevole. Dopo la cima e prima di forcella Multrin incontriamo una croce posta ad indicare (secondo me) erroneamente la cima del monte Dassa. Ancora più avanti, una croce gialla annuncio l'arrivo alla
forcella del Multrin (1260mslm), quando da forcella il Von avremo percorso 1,5km, lungo un salicendi (D+ 200m D- 90m).
Dalla forcella entriamo in un tratto del sentiero
CAI 973, che decorre senza problemi sulla cresta o poco sotto sul versante Nord: in questo tratto abbiamo la possibilità di lasciare il sentiero poco prima de "I Tubers" ed innalzandosi di una quaranbtina di metri tronare sulla linea di cresta fino a raggiungere la cima del
monte "i Tubers" (1461mslm;
NOTA: la quota indicata sulla Tabacco ossia 1150 è un errore), quindi recuperare ancora per cresta il sentiero CAI che in breve ci condurrà a
forcella Salinchieit (1459 mslm).
Dalla forcella scendiamo lungo il
CAI 973A in direzione di Poffabro: una volta percorsi 2,8km e scesi 900 metri (-32%), possiamo o arrivare a Poffabro e raggiungere tramite il CAI 899 (Frassati) prima Lunghet oppure Casasola, lungo la normale e più semplice e diretta via di rientro, oppure provare l'interessante traccia abbandonata Pala del Basson e Pala di Merlat, un sentiero in disuso che merita la deviazione peraltro per i particolari ambienti naturali che incontra.
In questo caso, una volta scesi a quota 550mslm, individuiamo un evidente bivio nei pressi della tubatura che conduce acqua alla vecchia peschiera, ove voltiamo decisamente a sinsitra per immetrerci lungo una traccia che giunge ad una
sorgente (555mslm) poco prima di un
torrente che scende dalla
Pala del Basson, oltre le cui acque troviamo due segnavia che indicano la biforcazione della traccia: quella piuù inferiore, di destra (segnata in mappa Tabacco come tratteggio nero) è la meno indicata in quanto piuttosto inerbata e benchè più diretta, meno interessante. Converrà dunque seguire la più evanesecentra traccia superiore di sinistra che per tratti non sempre ben evidenti sul terreno di porta in un ambiente lunare assia particolare decorrendo sotto Col Taron e
Pala di Merlat, valicando un secondo torrente (
rugo delle Mole), fino a raggiungere la località di
Piel (450mslm). Il tratto di questo vecchio sentiero misura 2,4km e decorre con saliscendi in cui guadagneremo 100 metri e ne perderemo 200, impiegando circa 1 ora.
Da Piel rientriamo in breve a Casasola.