CLAUT - Cellino di Sopra - bivacco Gravuzza - casera Frugna - Pozze e cascate del Gè della Frugna - ruderi casera Carniar - casera Feron: CAI 965, CAI 902, CAI 901

DATI
Lunghezza: 19.1 Km - Km sforzo: 32.7 Kmsf - Salita: 1360 m - Discesa: 1360 m - Dislivello totale: 2720 m - Altitudine minima: 507 m slm - Altitudine massima: 1583 m slm

Difficoltà:
Cammino: Alta
Accessibilità
Disabili (carrozzina): Non accessibile
Bimbi (passeggino): Non accessibile
Famiglie: Sconsigliato
Anziani: Sconsigliato
Cani: Sconsigliato
Io peso
kg
e ho
Questo percorso corrisponde a...
Tempo
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ore
Calorie
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Kcal
Risparmio
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Vita in più
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CARATTERISTICHE - E' un peccato che il sentiero CAI 902 e 902A siano stati dismessi nel tratto che collega forcella Frugna a casera Carniàr perché il sentiero dismesso consentirebbe di effettuare un anello davvero piacevole. In effetti alcune frane lo hanno compromesso, per cui tocca compiere delle deviazioni rispetto al tracciato originale: sarà utile scaricare la traccia GPX ed farsi aiutare da un sistema satellitare. E' un percorso per esploratori, escursionisti esperti, amanti del bello del difficile: il difficile è sapersi orientare in un sentiero dismesso ed a volte non individuabile, il bello è rappresentato soprattutto dalle splendide pozze e cascate del Ge della Frugna ("la Frugnita"). Nel percorso troveremo spesso acqua, nei punti indicati nella descrizione sottostante. 
DESCRIZIONE - Lasciamo la vettura a Cellino di Sopra nel parcheggio a fianco della statale (503mslm), dove è presente anche una fontanella d'acqua e ci incamminiamo lungo la strada che percorre la val Chialedina (CAI 965), una comoda mulattiera di 6km, lungo la quale troveremo due capitelli ed una grottina votiva e che si conclude nei pressi del pittoresco bivacco Gravuzza (980mslm), da dove andiamo sulla destra in direzione del rugo della Frugna (CAI 902). A circa 200 metri dal bivacco il sentiero attraversa il torrente dove avremo buone probabilità di trovare acqua (a meno nei periodi più secchi dell'anno). Da lì inizia il vero e proprio sentiero che sale deciso di quota in direzione di forcella Frugna (1570mslm): sentiero comodo e ben segnalato, non esposto. Dalla forcella varrà la pena deviare lungo i segnavia che a sinistra portano in 10 minuti ai prati ove risiede comoda la minuscola e bella casera Frugna (6 posti letto) e da cui potremmo guardare alle nostre spalle il bel catino dell Frugna che sottosta all'imponente parete Est del Col Nudo. Di fronte molto bella la vista su Duranno e Cima dei Preti.Rientriamo alla forcella e da qui inizia la parte più complessa, in quanto il sentiero CAI902 che si dirigeva verso casera Carniar è stato dismesso: dalla forcella non andremo sulla invitante traccia di destra che decorre lungo un tragitto orizzontale traverso (verosimile inizio alla salita del monte Frugna) ma scenderemo lungo al bella valletta tenendoci sempre dentro la sua conca nella parte più declive. La traccia non è sempre ben visibile, benché intuitiva e presenta alcuni vecchi segnavia biancorossi: dopo circa 1km (quota 1500 mslm) il sentiero devia a sinistra, ma la traccia più evidente (DA EVITARE!) è quella che ci ha tratto in inganno e che decorre dritta sulla destra che rimane sempre in quota lungo un debole saliscendi.

ATTENZIONE AL PERCORSO DA EVITARE: Nonostante la traccia sia ben evidente e presenti una bollinatura rossa, dopo avere agevolmente attraversato una frana di immensi massi ci troveremo a valicare una piccola forcellina, a scendere a fianco di una semplice canalina, fino a quando - illusi di essere ormai poco distanti dal Feron (direi 500 metri in linea d'aria) - ci imbattiamo in una grande frana, un piano assai inclinato con fondo di ghiaino sottile e compatto sopra il quale è davvero sconsigliabile avventurarsi. Avendo sbagliato itinerario è sconsigliato anche tentare di aggirare scendendo a fianco della frana in quanto il tratto che ci divide dal torrente Ge della Frugna benché si trovi solo 200 metri sotto di noi ed a distanza apparentemente vicina possiede tratti in cui ci sono salti notevoli, quindi non è consigliato avventurarsi. Quindi nella malcapitata circostanza in cui ci accorgiamo tardivamente di avere sbagliato percorso conviene sicuramente armarsi di pazienza e ritornare sui nostri passi a cercare dove non abbiamo trovato il bivio: in tal senso sarà utile avere la traccia satellitare del percorso, qui scaricabile.

PROSECUZIONE PERCORSO CORRETTO - Il percorso corretto è quello che a quota 1500mslm devia a sinistra da quello che ci inganna (essendo dritto davanti a noi) e scende in una radura erbosa dove è presente una pozza di abbeveramento animali e dove troveremo resti della vecchia bollinatura biancorossa dell' CAI dismesso. Proseguiamo agevolmente al centro della valletta fino a quando arriviamo ad una seconda più piccola radura erbosa (quota 1455mslm, ad un centinaio di metri dalla prima radura erbosa) dove non ci faremo ingannare nella tentazione di proseguire dritti lungo la valletta, ma devieremo decisamente a sinistra per abbandonare il centro aperto della valle ed entrare nel sottobosco: un evidente segnavia biancorosso su un albero indica il punto di uscita, dopo cui il sentiero per una decina di metri si perde in un tratto leggermente franoso, ma poi diviene ben evidente percorrendo un comodo traverso in discesa sulla sinistra della valle. 
Proseguiamo sicuri fino all'attraversamento di un rugo, dopo cui la traccia nuovamente si perde in una radura erbosa (1350mslm): noi siamo stati tentati di tenerci sulla destra scendendo qualche metro di quota, invece l'idea corretta è quello di attraversare l'erba fino a giungere al lato opposto nei pressi dell'attraversamento di un altro rugo, dove (quota 1270mslm) troveremo il proseguio della evidente traccia.
Poche decine di metri dopo giungeremo ad un ultimo rugo, dove scenderemo di qualche metro, prima di individuare il proseguio della bollinatura e della traccia che si fa non molto evidente, anche se ormai il torrente Ge della Frugna se ancora non risulta visibile è almeno sicuramente visibile: lo raggiungeremo nei pressi di un grande antro che vedremo davanti a noi, mentre sulla destra vedremo un'alto e invalicabile canalone dove nei periodi di pioggia sarà probabile vedere una bella cascata: ci troviamo a quota 1130mslm. Qui in ogni caso ritroveremo acqua in abbondanza.
Scendiamo lungo il greto del torrente di circa 200 metri lineari (attenzione a non proseguire troppo), fino ad individuare sulla sinistra a quota 1100mslm la continuazione della traccia che per circa 500 metri prosegue sulla sinistra del torrente lungo un tratto davvero spettacolare di cascate e pozze ("la Frugnita").
Ad un certo punto la traccia si stacca dal margine del torrente e continua più sulla sinistra: si consideri che più avanti una grande frana ha eroso e reso invalicabile il sentiero originario, per cui l'idea deve essere quella di tenersi un pò più bassi (quota 1030mslm) a fianco del torrente al fine di aggirare uno stretto canyon del torrente con dei salti: è individuabile una discreta traccia di sentiero che ad un certo punto si porta sull'ampia confluenza di valle e torrenti: da un piccolo promontorio scenderemo con una certa attenzione su una breve ed ampia canalina un pò franosa per raggiungere il torrente che starà sotto di noi di una trentina di metri (quota 950mslm).
Decorriamo ancora dentro il torrente per circa 170 metri: guardando sulla sinistra sarà qui possibile rendersi conto della grandezza della frana che ha reso invalicabile il vecchio sentiero, mentre davanti a noi sulla destra avremo un'altra grande frana che a sua volta ha impedito il transito del sentiero che portava direttamente a casera Feron.
Ora in questa confluenza di frane valli e greti di torrenti dovremo individuare sulla sinistra del torrente a quota 940mslm l'origine abbastanza evidente di un sentiero (è una deviazione "informale" con bollinatura rossa, da qui in avanti la vecchia bollinatra biancorossa scompare) che decorre pressochè parallelo un centinaio di metri sopra il torrente (che rimane a destra) e che per alcuni tratti risulta si perde e non risulta ben individuabile: si consideri che siamo a circa 900 metri da casera Carniar e che dobbiamo rimanere grossomodo attorno quota 900mslm
Da casera Carniar (853mslm) troveremo il ben segnato CAI 901, da cui dovremo risalire fino a raggiungere i 992mslm di casera Feron (tanto bella quanto chiusa): all'esterno una bella vasca con acqua corrente.
Da qui raggiungeremo in breve l'omonima forcella lungo la mulattiera (CAI 901) che ci condurrà in circa 5km raggiungere la strada statale (504mslm): i primi 2 km della strada sono davvero molto rovinati da numerosissime frane più o meno grandi, pur non presentando difficoltà al transito su due piedi.
Dal ponte sulla statale andremo a destra per circa 800 metri fino a raggiungere Cellino di Sopra       
Fondo del percorso