I JAM 19 - La Madonnina

DATI
Lunghezza: 6.8 Km - Km sforzo: 16.9 Kmsf - Salita: 1010 m - Discesa: 90 m - Dislivello totale: 1100 m - Altitudine minima: 287 m slm - Altitudine massima: 1212 m slm

Difficoltà:
Cammino: Alta Corsa: Alta
Accessibilità
Disabili (carrozzina): Non accessibile
Bimbi (passeggino): Non accessibile
Famiglie: Sconsigliato
Anziani: Sconsigliato
Cani: Difficile
Io peso
kg
e ho
Questo percorso corrisponde a...
Tempo
-
ore
Calorie
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Kcal
Risparmio
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Vita in più
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ore

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CARATTERISTICHE – Arrivare almeno una volta alla Madonnina, santuario dedicato ai caduti della montagna, è un obiettivo da porsi per chi vuole conoscere la bellezza e la diversità del monte Jouf. Il percorso qui descritto risulta un’impegnativa salita alla cima, in cui non troveremo fonti d’acqua. Proveremo alcune varianti di salita, in particolare all’inizio lungo il troi di San Carlo, quindi oltrepasseremo la valla delle pozze passando per la soprastante via piana.
DESCRIZIONE – Partiamo da piazza Italia (285mslm): comodi e grandi parcheggi sono disponibili su via Castello. Ci dirigiamo lungo via Umberto I su cui proseguiamo fino a livello della fontana nei pressi dei Giardini Pubblici, ove ci teniamo accostati al muro di cinta seguendo il quale proseguiamo lungo via San Carlo: alla fine dell’alto muro di sassi, giriamo a destra sempre seguendo via San Carlo fino a passare davanti all’omonima chiesetta, quindi poco dopo l’acquedotto l’asfalto termina. Da qui (310mslm) un sentiero sale a destra in direzione del castello, mentre noi sceglieremo di salire lungo quello di sinistra: il troi di San Carlo, che sale per 350 metri (22%) fino ad attenuarsi poco prima dell’incrocio con la strada della Valpiccola nei pressi della panchina di Danilo (410mslm). Una cinquantina di metri a sinistra troviamo l’inizio della mulattiera della Valpiccola su cui ci incamminiamo per 700 metri (6%) fino a giungere ad un tornante, una cinquantina di metri dopo il quale troviamo sulla destra la segnalazione dell’inizio del sentiero (465mslm) che sale alla Madonnina. A distanza di pochi metri possiamo notare che vi sono due sentieri che salgono quasi paralleli: sceglieremo quello più semplice che sale a sinistra, che dopo il tratto più impegnativo del percorso - una salita di soli 200 metri, ma al 37%! - giunge nei pressi del santuario dedicato ai caduti della montagna (550mslm). Da qui un’ottantina di metri ma ancor più impegnativi (45%) ci separano dal soprastante sentiero della cresta di cava, su cui ci innesteremo andando a sinistra per 150 metri (28%) fino ad incontrare il sentiero CAI983 (620mslm), che seguiremo in salita fino a raggiungere dopo 180 metri (21%) il Clap del Pater Nostri (660mlsm). Ci portiamo sulla soprastante mulattiera anteriore dello Jouf dirigendoci a destra verso il suo 2° tornante (Gariup): da qui procediamo sempre sulla strada per altri 150 metri fino ad individuare sulla destra alla fine di un muro di protezione in cemento, inizio del troi Strada Piana, un piacevole sentiero che bypassa la valle delle pozze soprastandola e concludendosi nella sua parte terminale dopo 800 metri (15%). Percorriamo il sentiero della valle, oltrepassando il bivio dove a destra continua il CAI983: dopo 250 metri dalla fine del troi Strada Piana (350 metri prima dell’innesto sulla mulattiera anteriore dello Jouf) individuiamo a destra le tracce poco visibili del troi del vecchio acquedotto (830mslm), una mulattiera abbandonata che in 350 metri (11%) si congiunge con un sentiero che proviene dal 4° tornante (delle Pozze) della strada principale su cui prosegue salendo a destra per altri 360 metri (19%) fino ad intersecarsi con la mulattiera anteriore (935mslm), nei pressi del suo 6° tornante (delle Pale Lunghe). Dinnanzi il sentiero continua lungo il troi di Celant, che dopo una cinquantina di metri tende a trarci in inganno portandoci in una bellissima valle di abeti sul cui fondo non dobbiamo dirigerci, mentre invece dovremo presto girare a destra individuando la traccia del sentiero che diviene più evidente dopo una cinquantina di metri: esso sale per 350 metri (20%) fino ad incrociare nuovamente la mulattiera anteriore (1010mslm), tra il 6° tornante (Pale Lunghe) ed il 7° (Sottocima). Sul lato opposto della strada (d’estate un po’ nascosti dalla vegetazione) originano due sentieri: quello che si dirige a sinistra è il troi Stradat, mentre quello che noi seguiremo è quello di destra detto anche Bosconero, così nominato per l’oscurità creata dalla fitta foresta di pini. Il troi Bosconero sale per 400 metri (22%) fino ad incontrare per l’ultima volta la strada sterrata (1090mslm): anche in questo caso nel lato opposto troviamo la prosecuzione del nostro cammino lungo l’ultimo tratto di sentiero che in 250 metri (28%) ci conduce alla mulattiera che sale alla croce dello Jouf, che raggiungeremo dopo un centinaio di metri (21%) a quota 1204mslm.
Per raggiungere la meno nota e poco gettonata vera cima del monte dovremo dirigerci verso le antenne e seguire il sentiero CAI 983 che decorre lungo la cresta.
Inizieremo un tratto molto bello con vista sul sottostante lago di Ravedis e sul monte Fara (1342mslm) che scende per un tratto di 300 metri fino a giungere ad una sella (1160mslm), da cui lasceremo a sinistra le tracce del CAI983 per attraversare i prati che troviamo dinnanzi: seguendo la traccia raggiungeremo dopo gli ultimi 300 metri di salita (15%) la vera cima del monte Jouf (1212mslm)
Fondo del percorso

Flora e fauna