I JAM 9 - La cresta di Nord Est: il Clapon Alt

DATI
Lunghezza: 4.9 Km - Km sforzo: 13.6 Kmsf - Salita: 871 m - Discesa: 77 m - Dislivello totale: 948 m - Altitudine minima: 410 m slm - Altitudine massima: 1224 m slm

Difficoltà:
Cammino: Alta
Accessibilità
Disabili (carrozzina): Non accessibile
Bimbi (passeggino): Non accessibile
Famiglie: Impegnativo
Anziani: Sconsigliato
Cani: Medio
Io peso
kg
e ho
Questo percorso corrisponde a...
Tempo
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ore
Calorie
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Kcal
Risparmio
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Vita in più
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Relazione a cura di: Ciro Antonio Francescutto e Michele Beltrame
CARATTERISTICHE - Il sentiero della cresta di NordEst è un percorso assai interessante che offre vedute panoramiche in particolare sulla gola del Colvera e sul monte San Lorenzo e che raggiunge anche un grande masso denominato Clapon Alt. Il sentiero era abbandonato da decenni, ma è stato recentemente sistemato - almeno nella prima parte (che era quella messa peggio) -  in modo impeccabile da un privato. Acqua disponibile solo nei pressi della partenza.
DESCRIZIONE – Per salire sui sentieri posteriori i punti di partenza più comodi sono o il borgo di Fornasatte o l’inizio della strada dei Landri, che si raggiunge subito dopo lo sbocco della seconda galleria della val Colvera girando a sinistra, dove è possibile lasciare la vettura. Da qui (430mslm) oltrepasseremo il ponte sul torrente e ci dirigeremo a destra sulla strada sterrata dei Landri che percorreremo per circa 300 metri fino a raggiungere il ponticello che attraversando il Colvera di Raut conduce a Fornasatte. Dal ponticello noi proseguiremo sulla strada dei Landri ancora per circa 150 metri, quando in prossimità di un piccolo parcheggio (sulla destra), individueremo sulla sinistra l’inizio del sentiero (420mslm), evidente ma spesso nascosto dalle piante nei suoi primi metri.
Il sentiero di cresta si divide in due parti: la prima arriva al Clapon Alt (765mslm) dopo 850 metri (37%), la seconda si conclude a 1020mslm nei pressi del troi della valle dei venti e misura 730metri (28%).
Il percorso inizia salendo prima in traverso e poi con tornanti; presso uno di essi si stacca, difficile da vedere, il sentiero dei terrazzamenti. La nostra traccia invece prende la direzione della cresta, dove arriva dopo qualche tornante. Qui si inizia a salire per comode serpentine in buona pendenza. Tutto il proseguo è ben tracciato e spesso agevolato da scalini. Poco sotto la cresta, il sentiero devia a destra in un traverso in modesta salita. Una volta nei pressi del Clapon Alt, il sentiro circumnaviga il grande masso tenendosi sulla sua destra e poi raggiunge definitivamente la cresta dopo un ultimo paio di tornanti. Qui sono state recentemente poste delle panchine panoramiche su entrambi i versanti. Si consiglia anche, con un po' di equilibrio, di arrampicarsi sul Clapon Alt.
Dall’inizio del sentiero dopo 290 metri (32%) incontreremo sulla destra (510mslm) il poco evidente ed abbandonato trasverso basso che si congiunge con il troi dei terrazzamenti. Da qui proseguiremo lungo la cresta per altri 140 metri (50%) fino a raggiungere a quota 585mslm l’inizio del traverso alto.
Dopo altri 420 metri (34%) raggiungeremo infine il Clapon Alt (765mslm) su cui saliremo per ammirare la prima delle numerose vedute panoramiche che ci offrirà la cresta.
Dal Clapon Alt riprenderemo il cammino in salita per altri 340 metri (24%) fino a giungere a quota 820 metri all’incrocio tra il troi dei terrazzamenti che sale da destra e quello di clapis che sale da sinistra.
Proseguendo lungo la cresta dopo 220 metri (29%) sulla sinistra potremmo individuare la traccia molto nascosta su cui sbuca il  troi dal Guaiadour (885mslm).
Altri 60 metri (34%) e sulla destra altrettanto nascosta si trova la traccia che conduce alla mulattiera boscaiola (910mslm).
Ancora 70 metri (39%) e sulla sinistra come le precedenti molto nascosta possiamo trovare la conclusione del troi da la part di Gritti (940mslm).
Il tratto della cresta di NordEst termina su una collina pratosa oltre la quale vi è la valle dei Venti, una conca che scende attraverso i prati verso casera Piccoli (1015mslm) che raggiungeremo scendendo per 200 metri (-3%).
Dalla casera circumnavighiamo la conca della valle, percorrendo la mulattiera che la collega all’altipiano dello Jouf, raggiungendo dopo 600 metri a sinistra la confluenza del “calvario” a quota 1010mslm: da qui mancano 400 metri (11%) per raggiungere il piazzale del monte Jouf (1110mslm)
Dal piazzale ammireremo la bellezza dell'altipiano dello Jouf, la sottostante malga Jouf e l'imponente profilo del monte Raut (2025mslm). Continueremo lungo la mulattiera che troveremo (guardando la cima del Raut) a sinistra in direzione della cresta della cima per altri 360 comodi metri (12%), fino ad individuare ancora a sinistra la traccia che segue la cresta e si dirige verso la croce e che classicamente è la traccia di salita. Per questa occasione proveremo a variare lungo a più semplice traccia che sale lungo la semplice strada sterrata che prosegue dinnanzi a noi per altri 750 metri (5%) quando a quota 1200mslm noteremo sulla sinistra degli evidenti segnavia che indicano un sentiero di collegamento che in 150 comodi metri (6%) ci condurrà in cima a monte Jouf. Per la discesa potremmo ritornare direttamente sui nostri passi o scendere lungo la panoramica cresta che vediamo dinnanzi a noi e che transita nei pressi della croce.
Fondo del percorso
Informazioni a 4 zampe

Dopo la risistemazione, il lungo percorso è consigliabile anche per i cani.

Acqua: presente solo prima di lasciare la strada dei Landri. Ne va sempre portata, vista la lunghezza del tracciato.
Ombra: tranne dopo Casera Piccoli, il percorso si svolge tutto nel relativamente fresco bosco a Nord-Est.
Avvertenze: l'itinerario è poco frequentato ed in una zona un po' selvaggia, quindi l'incontro con animali selvatici è probabile. Il terreno disagevole prima del Clapon Alt ed alcuni tratti un po' sassosi nella cresta bassa rendono scomodo, se non pericoloso, tenere il cane al guinzaglio.
Note: poco dopo l'inizio, presso il ponte sul Colvera, è visibile una grande pozza di facile accesso dove il cane può fare il bagno.

Flora e fauna