Montereale Valcellina - il gran giro del Comune

DATI
Lunghezza: 25.8 Km - Km sforzo: 27.6 Kmsf - Salita: 175 m - Discesa: 175 m - Dislivello totale: 350 m

Difficoltà:
Cammino: Media Nordic Walking: Media Corsa: Media Mountain Bike: Media
Accessibilità
Disabili (carrozzina): Non accessibile
Bimbi (passeggino): Impegnativo
Famiglie: Sconsigliato
Anziani: Difficile
Cani: Medio
Io peso
kg
e ho
Questo percorso corrisponde a...
Tempo
-
ore
Calorie
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Kcal
Risparmio
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Vita in più
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ore

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Tempi percorrenza: -atleta allenato di corsa:        2h 09’(12 km/h)-    escursionista abituale:  4h 26’(5,8 km/h)-    camminatore lento:                 6h 47’(3,8 km/h)
 
Lungo percorso ad anello che tocca luoghi significativi dell’intero territorio comunale, o vi passa adiacente staccando varianti percorribili in aggiunta – numerate in apice e dettagliate alla fine della descrizione. Il punto di partenza è solo indicativo.
Dal piazzale del municipio, verso la collina, si incontra il sentiero giallo-blu MV01 che sale ed in breve raggiunge una strada bianca. Qui a destra, ora in discesa, si raggiunge un’edicola votiva e, ad indicare la direzione, un evidente segnavia. Stretti dalle pendici della collina e dalle recinzioni delle case, poco dopo, fa sponda un vecchio muro in sasso, confine di una storica proprietà patrizia. Al ritorno su strada, presa verso destra,si raggiunge il largo asfalto della salita di Via Zenari, strada che immette nella Val Cellina. Qui a destra per poi, poco dopo, svoltare a sinistra su Via Castello che si percorre per intero. RaggiuntaVia Roma, a sinistra, bastanopochi passi per incontrareunrilevante luogo d'interesse: il complesso cimiteriale al cui interno c'è l'antica chiesa di San Rocco mirabilmente affrescata tra 1560-1563da Gio. Maria Zaffoni detto il Calderari;l'area archeologica dell'acquedotto (ben descritta da un esaustivo pannello); il punto di partenza per un'escursione al Castello (ruderi di una fortificazione medievale; anche alto balconesul complesso idraulico della diga di Ravedis;1,5 km. +160mt.). Questo luogo segna il vertice nord dell’intero percorso.
Ora in direzione sud, si resta su Via Roma fino alla omonima piazza cui si arriva accompagnati dall’affaccio delle case sulla strada e da quello monumentale della parrocchiale dedicata a Santa Maria Assuntache, sul lato opposto, a pochi metri, guarda lo storico arco in pietra detto delle “Quattro stagioni”. Poco oltre il termine della piazza, sulla sinistra, si stacca Via Dante con il bel palazzo ad uso polifunzionale Centro Menocchio a far da spigolo, e, al termine, l’altrettanto importante Palazzo Toffoli sede del museo archeologico e della biblioteca civica. A sinistra verso il parcheggio, un vistoso cartello “Campo sportivo Cellina” indica anche la direzione da prendere: porta, con buona pendenza, all’impianto sportivo e, soprattutto,in area golenale del torrente Cellina,all’inizio di un lungo rettilineo tratto di sterrato– circa 8 km.Terminata la discesa, si resta adiacenti al terrapieno cementato e, ormai su strada bianca, si svolta a destra dopo il fabbricato di servizio. Accompagnati dalle bianche ghiaiea sinistra, e dalla ripida scarpata a destra, si incontrano: il sottopasso della dismessa ferrovia Sacile-Gemona(1,5 km.), l’alto viadotto stradale(2,0 km.), vari manufatti di servizio di un anch’esso dismesso impianto di lavorazione di inerti (2,6 km.) e il sottopasso,sul terrapieno della strada del ponte Giulio, che immette nell’area di stoccaggio di un attivo impianto di vagliatura ghiaie(4,1 km.) ­– qui ci si terrà al margine fino ad intravvedere, a destra, prima di un capannone, la campestre dell’itinerario.Superato il vicino ponticello su un canaletto di scarico, in pochi minuti si raggiunge il luogo dove partiva il roiello del Pellegrin (5,5 km.; raggiungibile anche dalla sovrastante strada asfaltata ­– chiusa al traffico – grazie ad un ripido sentiero scalinato). Ben più in giù, ora su asfalto, si oltrepassa l’area dell’ex tiro a volo e, con una breve ripida salita, si ritorna sul piano di campagna in un’area-belvedere1 che offre un largo sguardo sull'arco montuoso e sul Friuli collinare (8,0km.). All'opposto, verso ovest, ci si dirige verso l'abitato di San Leonardo.Al termine del lungo tratto, svoltato a sinistra su Via Maniago, si attraversa il piccolo centro – piazza G. Cesare (cartellonistica aggiuntiva locale), Via Giulia, Via Kennedy – e ci si immette, superato l'incrocio con la ex ss251, sul tracciato del sentiero MV10, ben evidenziato dai segnavia giallo-blu ed affiancato per un lungo tratto dal canale di scarico – in secca – della centrale idroelettrica di Giais. Lo si percorre per intero (5 km. circa)fino ad incontrare, a poche decine di metri dalla centrale, la ciclabile FVG3 cui ci si immette in direzione nord2.A pochi metri dal casello ferroviario si svolta a sinistra per restare sulla ciclovia. Due spigolose svolte – la seconda in repentina, decisa e brevissima discesa – fanno da avviso ad un prossimo incrocio con la comunale che conduce a Malnisio. Superatolo, poco più di un centinaio di metri dopo, si svolta a sinistra sulla deviazione che corre ai piedi di una lunga collina e porta ad attraversare la provinciale nei pressi della chiesetta della Madonna della Salute per terminare nei pressi di un’edicola recentemente recuperata3. A sinistra, in salita su Via Montenero, senza deviazioni, si arriva in una piazzetta dove fa bella mostra l'antica chiesetta di Sant'Anna detta della Fradese. La si lascia sulla sinistra percorrendo Via Ciotti fino ad un vicino capitello e limitrofa torretta dettadel Dominu. Attraverso la porta (sempre aperta) della torretta si entra nel parco comunale e, passando adiacenti l'area archeologica della necropoli protostorica, in breve si raggiunge il punto di partenza.
 
1Centrali idroelettriche del Partidor.
Dall’area belvedere, percorsa brevemente Via Partidor, una vicina strada bianca si stacca a sinistra (affianca una canaletta irrigua) e costeggia il complesso bacino di carico della vecchia centrale idroelettrica delPartidor ora laghetto per la pesca sportiva. Al ponte, a destra, si va verso le due deviazioni, entrambe a sinistra, delle centrali – nuova e vecchia – che, pur visitabili solo dall'esterno, per la reciproca vicinanza, permettono un primo confronto storico. Nuovamente sulla principale si ritorna, senza deviazioni, verso l'area belvedere. (+4,2 km.)
 
2 Chiesetta di SanBiagio (sec. XVI)
Ormai sulla ciclabile ma diretti verso sud in breve si raggiunge la storica costruzione che conserva al suo interno una bella statua lignea del santo. È meta,ogni 3 febbraio, di una frequentata presenza devozionale e anche laica occasione di incontro. (+1,6 km.)
 
3Centrale idroelettrica P. Pitter di Malnisio
Qui, svoltando a destra si raggiunge in breve il monumentale edificio cheè sede museale dell'energia: imprescindibile una sua visita in orari d'apertura ed una breve escursione sul tracciato MV07 (segnavia giallo-blu, inizio al ponte dell'edificio moderno) sulle imponenti, per l'epoca, opere di servizio – condotte, bacini, canale, galleria. (+1,3 km.)